Il 28, il 29, il 30 dicembre si collocano storicamente nel periodo in cui i Magi sono in cammino seguendo una stella alla ricerca di Gesù. Anche per le sorelle della Provincia di Roma è stato il tempo della ricerca, in preparazione alla prossima Assemblea Generale della Congregazione: tre giorni di Convegno a Casa Generalizia in cui una trentina di suore si sono interrogate su quel che succede dentro “gli otri” della vita consacrata: il vino fermenta e ribolle o inacidisce annacquato? Siamo otri vecchi, rinsecchiti dalla mancanza di volontà di cambiamento? La Vita consacrata sta vivendo un momento di cambiamento e sta scoprendo il vino nuovo che, fermentando, diventa frizzante-appassionato. È necessario stabilirsi in stato di conversione, incominciando ad accettare di mettersi in discussione. Dobbiamo vincere quella resistenza tenace che frena, sotto traccia, lo slancio di santità, il sussulto di una nuova passione per il Vangelo a servizio del Regno, tanto più che siamo Figlie di un Fondatore che sprigiona fuoco missionario.
La Dott.ssa Sara Staffuzza ci ha lanciato una sfida: dobbiamo farci una cultura della formazione continua che deve diventare ordinaria e compiersi nella realtà di ogni giorno. “Chi mi vuol servire mi segua” (Gv 12,26). Siamo abituate a servire ed è più facile prestare dei servizi ma tanto difficile seguire Lui, la Persona con cui abbiamo un rapporto d’Amore, frutto di un incontro che ci ha cambiato dall’interno e che non può fermarsi. La vita consacrata allora è formazione per tutte le età ed il suo scopo è quello di rendere l’umanità della suora, sempre povera e ferita, immagine di Cristo, amato sposo. La Formazione è questione di Spirito Santo, solo Lui può unire la nostra umanità con quella di Cristo e, in questa reciprocità, pian piano, le qualità di Gesù, le sue scelte, diventano le nostre. Non dobbiamo aspettarci una Formazione che viene solo dall’esterno, ma dobbiamo lasciar agire lo Spirito che passa dall’interno del cuore e dei pensieri, all’esterno dei gesti, nel tempo ed nel luogo delle visite del Signore nella nostra Nazareth del quotidiano.
Don Luca Zanchi parte dalla Parola che in modo unico e personale sa interpellare e plasmare la vita. L’analisi del testo della Parola, (Mc. 2,18-22), ci rivela che la Presenza di Gesù è il tempo della gioia, della festa, non del digiuno, ma che, per quanto il messaggio sia chiaro, si presta al mormorio: “I tuoi discepoli non digiunano …”. Gesù risponde: “Voi predicate la misericordia ed escludete …” Il succo della questione è che c’è incompatibilità tra l’insegnamento di Gesù e le consuetudini degli uomini, forse anche le nostre, e osiamo dire: “Chi sei tu, con la pretesa di venire ad insegnare a noi, che portiamo il peso di una lunga storia?” E rimaniamo ancorate nelle nostre convinzioni.
Che cos’è il vecchio che mi fa paura e il vecchio che mi provoca?
Che cos’è il nuovo che mi frena e il nuovo che mi stimola?
È necessario stabilirsi in stato di conversione, cambiare rotta, accettare di mettersi in discussione, anche se nel cuore c’è il gusto amaro della domanda: dove sto andando, in chi sto credendo?
Novità/creatività e fedeltà/continuità non hanno niente a che fare con l’abitudine. È necessario rileggere alcune pratiche di vita inadeguate, progetti di vita bloccati, e porsi domande concrete per capire qual è il reale sostegno che il Vangelo dà oggi al nostro essere donne consacrate e Figlie di Maria.
La fedeltà e la continuità non vogliono dire essere fedeli alla tradizione per garantire il futuro, ma essere conformi all’originale, e cioè a Cristo che indossiamo dal Battesimo.
Suor Sabrina Pollini ci introduce nell’Economia di Comunione e dà indicazioni su come mettere l’economia a servizio della persona, della missione, e su come servire la Chiesa concretamente attraverso i nostri beni.
La Madre Provinciale, Suor Giovanna Petronio ricorda a ogni sorella un’altra grande responsabilità, oggi molto trascurata: quella di contribuire a tramandare la Memoria e la Continuità storica dell’Istituto. La Memoria documentata nell’Archivio delle Comunità può diventare Lectio divina e va letta come storia di salvezza in cui è tracciato il filo rosso dell’agire di Dio nella vita delle suore e delle comunità.
In attesa dell’Assemblea Generale del 24 gennaio prossimo e delle indicazioni che ci darà, rimotivate e rinfrancate, concludiamo il Convegno con la benedizione del Padre Fondatore e della Madonna dell’Orto, grate per il passato, contente di ciò che stiamo vivendo e audaci per il futuro.
Ripartiamo senza paure per i limiti personali e di Istituto, riconosciamo tante nuove potenzialità, con un nuovo sguardo profetico, aperto ai bisogni della missione, pronte a dire al Signore il nostro “eccomi oggi”.
Suor Rosella Zilli