Ci sono voluti trentanove anni per realizzare il desiderio del Gianelli e della Madre Caterina sull’Istituto delle Figlie di Maria, che “non sanno starsene inoperose” e “più che da madri, custodiscono coloro che vagano per le strade dell’ozio, della disperazione, della malattia, del vizio, della miseria”. Dal 1829, siamo una processione di volti, di storie, un volo leggero di angeli di carità, una melodia sommessa di vite sante, donate interamente a Dio per santificare i fratelli.
Commemorare centocinquant’anni di Approvazione Pontificia dell’Istituto vuol dire celebrare il miracolo di Dio in tante vite. Viviamo sulle spalle di giganti e dovremmo vedere con più fiducia il futuro!
Commemorare questi centocinquant’anni è celebrare la bellezza del sogno di Dio che ha appassionato S. A. M. Gianelli. Sentiamolo che dice: è “un’opera grandiosa e lusinghiera, ma dispendiosa e difficile … con la quale procuro il vero bene della numerosa, distinta famiglia che mi è dato governare … vero miracolo di Provvidenza, bello e maestoso … Provato il bisogno e la necessità dell’impresa, che mai doveva arrestarmi dall’affrontarla?”
Si addice al compito esaltante che ci aspetta, quello di “svegliare il mondo” attraverso la testimonianza della comunione e della gioia, con l’attenzione lungimirante a quello che Dio e l’umanità oggi domandano, con l’audacia di andare verso ogni povertà.
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