Oggi, san Giovanni Bosco, la preghiera è guidata dalla Provincia di Indore dell’India.
Siamo invitate alla gratitudine con una cerimonia “arathi”, che, con i suoi segni e gesti, esprime un grande rispetto per la divinità di Dio.
Ci viene impresso in fronte un segno di benvenuto
La lampada ad olio con il fuoco, il calore e l’incenso A passi di danza, lievi e pieni di spiritualità,
sono il simbolo della purificazione. sono offerti al Signore, simbolicamente,
l’intera esistenza e tutti gli aspetti della creazione:
Il fiore che rappresenta la terra, la solidità
Così ci apprestiamo a celebrare l’Eterno, a salmeggiare al suo nome, a proclamare la sua Bontà e la sua fedeltà fin dal mattino….
In Assemblea la Moderatrice, oggi, è la Madre Cristina che ci invita a continuare i lavori nei gruppi.
Nel confrontarci, individuiamo le nostre povertà ma risaliamo pian piano dalla tentazione di sentire la Ristrutturazione una perdita di vitalità anzi, capiamo che evangelizzando le nostre strutture, cammineremo insieme verso la Rivitalizzazione delle energie, delle ricchezze spirituali ed apostoliche, nelle diverse comunità della nostra cara Famiglia religiosa.
Come il popolo di Israele in difficoltà, stiamo vivendo una tappa della storia della salvezza, che Dio ci chiede.
Recuperiamo il passato, “facendo memoria”, ma per scrutare l’oltre, per PROGETTARE FUTURO.
Nei gruppi non ci stanchiamo di confrontarci, ragionare….alla ricerca sincera della volontà di Dio,
persino in ginocchio..
… nelle pause di lavoro … e poi ancora a tavola
…………….perchè la risposta deve nascere dal “NOI”.
C’è un Carisma da rivitalizzare e, come in battaglia, abbiamo bisogno di unione, di comunione.
È un cammino lento e graduale, ma la gradualità è un tratto squisito della pedagogia di Dio.
Dio, nell’apparente inettitudine per la nostra pochezza, ci circonda, ci alleva, ci custodisce come la pupilla dei suoi occhi …ci raccoglie e ci rilancia…
Rigenerazione è perciò un cammino di ritorno al Fondatore e di obbedienza a Dio e al suo progetto, è dare di nuovo fiducia alla sua Parola, alle sue promesse, alla sua alleanza e alla sua benedizione.
Così ci avviamo al prossimo 20° Capitolo generale, e lì porteremo i frutti del percorso
Ci scrive il Gianelli dal 1843:
“Quantunque le cose che mi dite non siano tutte consolanti, pure ne sono contento, perchè se tutto andasse bene lo saremmo troppo. In questo mondo bisogna contentarsi di fare qualche bene, anche poco, e qualche volta il Signore si contenta anche solo che lo desideriamo e cerchiamo.. ma quanto a noi dobbiamo sospirarlo e farlo ed aspirare a farne tanto da convertire e da salvare tutto il mondo… che se poi non riusciamo a niente o poco, pazienza, Fiat voluntas tua!. Quanta poca fede abbiamo! Se ne avessimo un poco di più quanto maggior bene si farebbe! Fede vive, fede, fede!….”
Nel pomeriggio andiamo alla ricerca della nostra identità fondata sulla tradizione,
alle radici del recente passato. Visitiamo la Casa Provinciale di Roma
……………. e le sorelle anziane della Provincia di Roma e la Casa Provinciale.
Nelle loro parole si avverte la forza e il fascino di vite generosamente donate, la loro volontà di vivere con pienezza il carisma del Fondatore. Sono un grande patrimonio di presenza e di protagonismo che ci ha assicurato la vita presente e che ci è di esempio per la nostra vita futura. Potranno mai le nostre esistenze essere dense e interessanti come quelle?
Si incontrano 4 Madri Generali, che narrano 4 tappe fondamentali del nostro vissuto di Congregazione, sono la biografia vivente di decine d’anni d’Istituto. Le ammiriamo affettuosamente, la loro serenità ci incoraggia a continuare a sognare, a sperare.
Una voce tra loro si leva per chiederci un canto al Gianelli e con l’armonia delle parole nel cuore ci salutiamo…….
“Gianelli,
sei per noi risposta e futuro,
sei amico che paga di persona,
sei un uomo fondato sulla roccia,
tu che hai vestito la nudità dei poveri.
Nulla è impossibile a Dio, questa è la buona novella,
andate con coraggio e confidate in Lui, andate con coraggio e confidate in Lui….”
La giornata non è finita. A tavola si legge una bella lettera dall’India di Suor Ambika che, per un incidente, ha subito l’amputazione di una gamba ed ha voluto scriverci il suo GRAZIE.
Alla mia carissima Madre Generale, madre Gladis e a tutte le sorelle della nostra famiglia religiosa.
Anche se siamo a miglia di distanza, non dimenticherò, non dimenticherò mai
Spero che non sia troppo tardi per farmi sentire….
Grazie per esserci state quando avevo più bisogno di voi
Grazie per avermi aiutata in tutti quei momenti difficili della vita
Grazie per essere una così buona sorella e amica, non importa quello che ho fatto, ma soprattutto grazie per essere te.
“Grazie per essere te. E’ incredibile come due parole che significano così tanto possono sembrare cosi poco. Se potessi mostrarvi quanto la vostra presenza, il sostegno orante nella mia vita significhi per me.
La semplice frase “Grazie” impallidirebbe e diminuirà nella verità assoluta della gratitudine che io sento per Voi.
Grazie per avermi fatto sorridere, grazie per avermi sostenuto e per non avermi lascito cadere…
Grazie per essere te… perché ora sono alto. Per avermi preso quando cadevo. Per aver creduto in me, per avermi fato stare in piedi, per ascoltare i miei pensieri, per conoscermi dentro e fuori, per non avermi mai lasciato cadere, per aver sempre sollevato il mio spirito, per avermi sempre difenso. Grazie per avermi mostrato che ci sono persone come te in questo mondo.
Grazie
per essere te stesso accettandomi in tutti i modi rendendomi felice quando sono triste e grazie per tutto il dolore che hai rimosso da me.
Grazie a Dio perché mi ha chiamato in questa congregazione e ti ha mandato da me. Ci sono così tante cose che il mio cuore vuole dirti, tutto può essere riassunto in tre parole.. grazie di tutto.
Mi piace concludere con le parole di Auguri che Dio possa darti la saggezza per prendere buone decisioni, il coraggio di correre i rischi necessari la speranza incredibile per rendere lo spirito risoluto, il buon umore per mantenere le cose nella giusta prospettiva e una profonda fiducia in modo che, mentre rischiamo, rimaniamo radicati in Dio. Che Dio ci benedica con la gioia personale di sapere che abbiamo agito per amore, che abbiamo fatto del nostro meglio e che
abbiamo servito Dio con tutto il cuore. Offro i miei piccoli sacrifici, la preghiera e tutti gli auguri.
VI AMO TUTTE
——————————————————————- Inglese ———————————————–
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